Ho scelto questa foto "le trecce della pace" preparate dai bambini in occasione della Marcia per la Pace Perugia Assisi (a cui spesso le nostre scuole a turno hanno partecipato) perché rappresentano simbolicamente la comunità professionale dei docenti: ogni treccia è un docente che opera per la costruzione di atteggiamenti e comportamenti in direzione nonviolenta, ogni treccia è legata alle altre in un progetto di relazione condiviso e nello stesso tempo -così legata- sostiene e viene sostenuta dalle altre trecce. Trame ed intrecci che definiscono relazioni e soprattutto che rendono evidente il progetto di scuola condiviso: insieme per dare "bellezza "così come questo vetro colmo di trecce colorate rende "vivace" l'intera scuola.
La Carta dei Valori e dei Comportamenti.
Per diventare Comunità di pratiche didattiche, condividendo procedure e metodi, i docenti devono, secondo me, condividere “intenti” cioè finalità e soprattutto valori che si devono tradurre poi in comportamenti comuni, dialogo, confronto, azioni educative e didattiche verso i bambini.
Costruire quindi la Carta dei Valori e dei Comportamenti degli adulti condivisa da tutti è stato negli anni uno dei primi obiettivi del mio lavoro di dirigente scolastica: una Carta dei Valori e dei Comportamenti che va periodicamente ripensata e rivista ma che traccia una linea chiara di demarcazione dell’impegno degli adulti dentro l'istituto.
L’abbiamo costruita con l’aiuto di un esperto esterno,* (per me un maestro, un consigliere, un amico/osservatore dell’evoluzione dell’istituto) che ha guidato gli insegnanti di ogni plesso ad esplicitare la loro idea di scuola ed il loro ruolo di docenti dentro ogni scuola “pensata”. Dal singolo plesso all’insieme dell’istituto con l’elaborazione di un documento comune votato in sede di collegio unitario.
La Carta dei Valori e dei Comportamenti degli adulti ha assunto la raffigurazione grafica di una persona e si snoda tra Valori ed Azioni a cui tutti devono fare riferimento. E’ identità e impegno, è libertà nella condivisione, è punto di riferimento e autovalutazione.
Graficamente nella testa dell’omino sta il valore della creatività ( aprirsi mentalmente a nuove prospettive, sostenere scelte innovative, inventare continuamente, mettere in moto il pensiero divergente) , nelle braccia e nelle gambe ci stanno i valori della competenza (operare scelte di qualità, promuovere e coordinare le risorse disponibili, aggiornare il proprio sapere al divenire educativo e culturale, stimolare il desiderio di apprendere), dell’affidabilità (essere coerenti con le scelte adottate, essere coerenti con gli impegni presi, rendersi disponibili al bisogno degli altri, portare avanti coerentemente il proprio lavoro), dell’efficienza (produrre in modo costruttivo, organizzare in maniera ottimale il proprio lavoro, assumere decisioni pertinenti in relazione a problemi e bisogni, conseguire gli obiettivi prefissati verificando le metodologie), delle risorse (accogliere nuove esperienze, utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, sfruttare tutte le risorse e competenze disponibili, mettere a vantaggio degli altri le proprie competenze). Nel corpo dell’omino ci stanno infine cooperazione e collaborazione ( arrivare a traguardi e fini comuni, lavorare in gruppo, condividere responsabilità, operare scelte rapide, rispettare gli altri, interagire secondo responsabilità e ruolo, superare le individualità, lavorare in gruppo).
“L’Omino di Fuori dal Guscio” sono gli insegnanti di questo istituto: il nostro punto di forza, la nostra ricchezza, il motore della ricerca e dell’innovazione. Naturalmente , come in ogni luogo collettivo, ci sono molte luci e qualche ombra che può/deve essere superata nella pratica didattica condivisa.
La Carta viene pubblicata per la prima volta nell'anno 2000/2001
Questo documento è presente nel Manuale di Istituto.
La Responsabilità diffusa >< la partecipazione alle scelte
"Il termine responsabilità deriva dal latino respònsus, participio passato del verbo respòndere, rispondere cioè, in un significato filosofico generale, impegnarsi a rispondere, a qualcuno o a se stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano. "(Wikipedia).
Assunta come valore educativo è presente in ogni documento ufficiale del Ministero dell'istruzione ieri come oggi; per noi "scuola Senza Zaino" è un' architrave fondamentale per l'implementazione della nostra idea di scuola. L'assunzione di responsabilità riguarda sia i bambini/ragazzi che gli adulti. In questa pagina mi interessa però parlare della Responsabilità dei docenti che si esplica, a parer mio, in due direzioni e che -proprio per queste due articolazioni- diventa una responsabilità diffusa.
La prima - e la più evidente-riguarda la responsabilità che molti docenti si assumono quando hanno compiti di gestione della scuola (ne parlerò più diffusamente in questo sito nella pagina dell'organizzazione); incarichi fiduciari del dirigente e/o espressi dall'intero collegio che impegnano i singoli in un lavoro non facile di tessere relazioni dentro il proprio edificio scolastico e con le altre scuole dell'istituto. Più docenti assumono incarichi funzionali alla gestione di un istituto più la responsabilità dei risultati è equamente distribuita all'interno di un contesto di condivisione delle scelte.
La seconda direzione nella quale si realizza il valore della responsabilità - diffusa- sta dentro il ruolo stesso che il docente esercita: la responsabilità è verso il minore che deve apprendere stando bene a scuola, verso i genitori dei ragazzi con i quali va stabilita un'alleanza educativa, verso gli altri colleghi a cui si deve rispetto e collaborazione, verso l'istituzione nel suo complesso. A partire quindi da questo assunto che la responsabilità del "buon funzionamento" di una scuola appartiene a tutti, e che ognuno la esplica nel ruolo in cui si trova confrontandosi, dialogando e cooperando, posso affermare che la comunità professionale di fatto esiste proprio perchè è il frutto della partecipazione alle scelte e dell'appartenenza all'istituto.