I bambini e le bambine

i ragazzi e le ragazze

al centro

I CARE

La foto documenta la pubblicazione del primo progetto culturale dell'istituto (1997/'98) dove nella prima pagina si schematizza l'idea di bambino che gli insegnanti, con una attività di brainstorming, hanno elaborato ed approvato in un successivo collegio dei docenti. Da questa prima schematizzazione sono nate le scelte culturali, pedagogiche ed organizzative che hanno dato vita ad azioni didattiche condivise che hanno sempre messo "I Bambini al Centro".

Ci interessano i Bambini e le Bambine, i Ragazzi e le Ragazze competenti , portatori di valori e costruttori di solidarietà e diritti.

Le definizioni di competenza, presenti nelle Indicazioni Nazionali del Ministero pubblicate nel 2012 con i traguardi prescrittivi da raggiungere da parte di ogni alunno in uscita dalla scuola di base, il collegio dei docenti dell'istituto Mariti le aveva definite come "Saperi" da acquisire sin dal 1998. Sono "Saperi" trasversali che coinvolgono tutte le discipline ed i comportamenti che i ragazzi devono tenere. Dal "Saper vedere" al "Saper stare con gli altri" passando per il "Saper fare", Saper pensare, Saper dire, Saper ascoltare" sono anche indicazioni di lavoro metodologico per i docenti che mettono in moto mani, testa e cuore. Le ho definite anche indicazioni per un percorso di metodo didattico perché il punto di partenza di un processo di apprendimento è saper vedere/osservare/guardare bene bene perchè "vedendo" si scopre e si conosce, si esplora e si ricerca. E poi si agisce facendo, pensando, parlando, ascoltando quindi si esprime, si gioca e si lavora, si inventa e si produce, si comunica per socializzare e cooperare. Il punto di arrivo (sempre parziale) è apprendere con gli altri, accanto agli altri in una comunità di bambini/ragazzi ed adulti dentro e fuori la scuola.

L'Analisi del contesto e le prime azioni ipotizzate.

Il tema principale da cui siamo partiti era la "Solitudine dei bambini" leggendo anche un testo di Francesco Tonucci ed uno di Roberto Volpi " C'erano una volta i bambini" ed. La nuova Italia, su questo tema. Che cosa potevamo fare noi a scuola e fuori dalla scuola nei nostri piccoli territori per costruire azioni che aiutassero i piccoli e gli adolescenti ad essere meno soli in ogni loro spazio di vita?

Come mettere quindi davvero i Bambini al Centro delle nostre azioni di adulti a scuola, a casa ed in città?

Anno 1996/1997- Prime ipotesi di lavoro dentro le scuole modificando didattica ed organizzazione

-1- Il punto di partenza della riflessione è stata la condizione di vita dei bambini, la loro solitudine a casa, nelle città ma anche nei piccoli paesi e spesso anche a scuola (senza fratelli, con nonni e genitori al lavoro, davanti alla televisione per ore, con schede di verifica da riempire e seduti in banchi disposti uno dietro l'altro in fila. ecc)

-2- Abbiamo quindi dettagliato in uno schema grafico le azioni che ritenevamo possibili da attivare dentro le scuole e da sollecitare con i genitori e con più soggetti del territorio. Di fatto questo schema rappresenta il primo progetto culturale (ancora senza nome ) dell'allora direzione didattica articolato in più direzioni di lavoro tutte in situazione di avvio: a scuola, a casa, nel territorio.

Le Azioni per l'accoglienza degli "Alunni"

Questo grafico, come quello dell'accoglienza dei genitori e quello dei docenti fa parte di questa trilogia di grafici preparata nell'anno scol. 2000/2001 insieme all'esperto Riccardo Romiti che da allora fino ad oggi ha accompagnato sia la formazione delle figure di sistema dell'istituto, sia l'intera organizzazione del modello Senza Zaino. Anche qui è stato sviluppato un elenco di azioni che ogni scuola deve realizzate con le modalità che ritiene più opportune.

Alcune attività (ad es. il Regolamento alunni) sono di competenza della direzione dell'istituto, altre (ad es. l'organizzazione delle feste di accoglienza) attengono alla progettazione dei docenti all'interno di ogni singola scuola.

Mi piace sottolineare come già dall'anno scolastico 2001/2002 i ragazzi erano presenti i consigli di classe e di interclasse insieme ai genitori ed ai docenti e veniva avviata l'attività di tutoraggio dei più grandi con i più piccoli.

Ogni scuola, qui come nell'accoglienza dei genitori e dei docenti, è tenuta a realizzare il monitoraggio delle attività svolte in termini di efficacia evidenziando e migliorando le criticità percepite.

Questo schema è presente nel Manuale dell'istituto.